La complessità di Picasso non può essere trattata in maniera semplicistica, quindi analizzeremo solo l’immagine che via via si distacca da ciò che si imprime sulla retina ma si trasforma in ciò che va oltre ed è mediato dal pensiero. Nelle due opere è rappresentata Olga Khokhlova la ballerina russa, con cui Picasso si sposò nel 1918. Nella prima opera Olga appare in tutta la sua grazia e bellezza, nell’opera “donna seduta” del 1920 non c’è più nulla. Picasso ritrae Olga con un corpo monumentale, le dimensioni delle mani e dei piedi sono esagerate tutto è sgraziato e la figura ricorda una pietra. Inutile dire che il rapporto tra i due era alla deriva. Olga era sempre più gelosa dell’infedeltà di Pablo. Picasso dal canto suo la aveva definitivamente trasformata in quella “macchina per soffrire” che riteneva fosse l’intima natura delle donne