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Nenolina così era chiamata affettuosamente Antonietta Meo

Era nata a Roma nei pressi della basilica di Santa Croce in Gerusalemme un giorno di dicembre del 1930.

La basilica si chiama proprio “IN” Gerusalemme perchè la terra su cui è costruita viene proprio dalla Terra Santa, fu portata a Roma da S.Elena.

Nennolina è una bimba vivace ed allegra,con un senso devozionale straordinario.

Ancor prima di imparare chiede alla mamma di scrivere per lei delle letterine dedicate e Gesù ed a Maria.

Sono messagi semplici, espressi con la genuinità dei suoi 5 anni ma che esprimono concetti teologici complessi.

Arriva l’anno della prima elementare che frequenta all’istituto delle apostole del Sacro Cuore. Proprio qui si manifesta la malattia, quella che sulle prime sembra una banale caduta, si rivela in realtà un devastante tumore osseo che la porterà a perdere prima una gamba e poi anche la vita.

Nennolina non perde la sua serenità ne la sua fede e le letterine inviate a Gesù sono sempre più intense.

Qui si seguito uno stralcio suggestivo.

Caro Gesù, domani quando sarai nel mio cuore, fai conto che la mia anima fosse una mela. E, come nella mela ci stanno i semi, dentro all’anima mia fai che ci sia un armadietto. E, come sotto la buccia nera dei semi ci sta dentro il seme bianco, così fa che dentro l’armadietto ci sia la tua grazia, che sarebbe come il seme bianco». A questo punto la mamma l’interrompe: «“Ma Antonietta cosa dici! Cosa significa questo dentro, che sta dentro ? Cosa vuoi dire?”. Tentai invano di dissuaderla. Infine Antonietta mi spiegò: “Senti mamma: fai conto che l’anima mia sia una mela. Dentro alla mela ci sono quei cosini neri che sono i semi. Poi dentro alla buccia dei semi c’è quella cosa bianca? Ebbene fai conto che quella sia la grazia”». «Trovai», continua la madre, «che il paragone, che io non conoscevo, era profondo, ma non volli darmi per vinta e perciò ripresi: “Ma queste cose chi te le ha dette? La maestra a scuola ha preso la mela per farvi capire…”. “No, mamma”, rispose candidamente, “non me l’ha detto la maestra, l’ho pensato io”. Poi completò il suo pensiero: “Gesù fa che questa grazia la lascerai sempre, sempre con me”».

Nennolina morì il 3 luglio del 1937 all’età di 6 anni e mezzo benedicendo i suoi cari ed anche il Papa che era venuto a conoscenza della storia straordinaria della bambina e le aveva espressamente chiesto questo gesto.

L’ultima lettera dettata da Nennolina fu ritrovata in un cassetto,. dove la madre in un scatto di dolore, la aveva gettata appallottolandola.

Nennolina fu sepolta al Verano ma la sua fama crebbe ed oltrepasso Roma, l’Italia per diventare mondiale.

La chiesa si domandò a lungo se per una bambina così piccola potesse iniziare un processo di beatificazione

Oggi Nennolina è Venerabile la sua tomba si trovano all’interno di Santa Croce in Gerusalemme in una cappella con alcuni dei suoi giocatoli.

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