“Come davanti ad un giardin profondo io stetti o Piero della Francesca” così scriveva d’Annunzio nella città del silenzio.
In questo breve saggio vogliamo analizzare l’influsso che il grande maestro rinascimentale ebbe su artisti ed intellettuali del suo e tempo e del tempo futuro.
Per comprendere meglio questo fenomenno non dobbiamo considerare solo le opere giunte a noi, ma quamto nel pempo è andato peduto!
Si tratta in effetti di un mumero cospiquo di opere che non non possiamo più ammirare ma che i contemporanei di Piero della Francesca conoscevano
Qui di seguito Bartolomeo degli Erri in una sorta di prima è dopo.
E’ ben chiara la pittura di luce così come la prospettiva ben evidente nel trono. Mentre la prima immagine rimane ancorata a stilemi attardati la seconda è autenticamente rinascimentale.
Anche in questo caso la posa del Cristo di Giovanni Bellini sembra mutuata dal San Sigismondo, con la gamba in posizione leggermente avanzata e la mano adagiata sul ginocchio.