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Arte contemporanea II

Manet (1881) Un bar aux Folies-Bergère è un’opera profondamente enigatica.

Qui Manet spinge al limite la distruzione della profondità. Lo sguardo della cameriera è indecifrabile, impenetrabile, la ragazza è in un tempo sospeso, è presente ed assante nello stesso tempo. Allo stesso modo crea disorientamento il suo riflesso che non è come ne dove dovrebbe essere nella realtà oggettiva. Dietro la ragazza uno specchio riflette ciò che è davanti a lei. Questa è una caratterista costante del pittore. Lo sguardo viene sempre interrotto da qualcosa, in questo caso è uno specchio, a volte un muro, altre volte una coltre di fumo.

L’immagine è appiattita e questo caratterizzera molti degli autori del 900. Lo specchio inoltre delimita la realtà dall’illusione.