Andrea ” lavorò benissimo di marmo e di terra” così scriveva Giorgio Vasari di Andrea della Robbia.
Andrea Della Robbia anche se è noto per la sua attività con la ceramica invetriatà fu un eccelso scultore anche del marmo e del bronzo.
Ad Arezzo e nella sua provincia la prestigiosa bottega ha lasciato molti preziosi degni di una attività prolifica.
Nella cattedrale di Arezzo , all’interno della cappella del conforto troviamo diverse invetriate , qui poste per porle in salvo dalle ruberie napoleoniche.
Proprio nel transetto della cappella del conforto, all’interno della cattedrale aretina troviamo due grandi pale, visibili lungo le pareti laterali.
Andrea della Robbia aveva lavorato ad Arezzo per Compagnia della Santissima Trinità, realizzando per loro una splendida pala rappresentante proprio la Trinità tra i Santi Donato e Bernardino.
Nella predella trovi troviamo la Madonna con Bambino adorata dai confratelli incappucciati.
L’opera era destinata all’altare maggiore nella chiesa dell’omonima compagnia e fu messa in opera in sei giorni, dal 15 al 20 giugno del 1486. la grande pala è una immediata derivazione della Crocifissione con Angeli tra i santi Francesco e Girolamo (1481) eseguita per la Cappella delle Stigmate della Verna.
Nella monumentale pala del duomo diversi dai modi di Andrea appaiono alcuni elementi, probabilmente riconducibili anche in questo caso ai figli cresciuti sotto l’egita paterna.
Luca “il giovane” può essere l’autore del macabro teschio collocato nella cavità rocciosa del Golgota, decisamente “più rigonfiata” rispetto all’esempio omologo della Verna.
Nella tavola si avverte l’influenza esercitata dalle soluzioni compositive di Perugino,